Villa Cicogna sorge sulle antiche vestigia di un castello di cui oggi non resta traccia alcuna se non nella denominazione ”castello” data molto spesso alla costruzione.
Situata a nord di Trecate, l’attuale edificio risale alla metà del settecento e la sua costruzione è legata alle vicende di un curioso personaggio, il marchese Antonio Giorgio Clerici. Il marchese, allora insignito dalla Maria Teresa d’Austria col titolo di ambasciatore presso la Santa Sede, investì molti dei suoi averi per la realizzazione della villa, seguendo le ultime tendenze degli edifici nobiliari settecenteschi.
L’edificio è costituito da due ali raccordate in corpo centrale così da formare un unico edificio senza cortile interno. La facciata è sobria, elegante, abbellita da porte in vetro dove, nei tempi di maggiore splendore, veniva allestito il giardino d’inverno.
I saloni interni, un tempo sfarzosi e decorati, sono oggi quasi del tutto privi degli stucchi e dell’arredamento che abbelliva i vasti spazi. Restano soltanto alcuni affreschi del salone e qualche decorazione a soffitto ed, esternamente, un giardino all’inglese da poco ricreato, un giardino all’italiana in corso d’opera e tre cancelli d’epoca in ferro battuto, portanti lo stemma dei Cicogna.
Infatti, Il marchese, che mantenne a sue spese anche un reggimento di fanteria stazionato presso Castelletto Cuggioso presso una cascina sulla sponda lombarda del Ticino, dilapidò tutti i suoi averi costringendo la figlia a vendere la proprietà ai conti Annoni. Gli Annoni si imparentarono poi con i Cicogna Mozzoni che ridiedero alla villa nuovi lustri ed onori.
Secondo alcuni studiosi, pare che villa Cicogna sia stata progettata da Francesco Croce, architetto piuttosto conosciuto nell’ambiente lombardo e milanese. La villa incarna in sé tutte le caratteristiche degli edifici settecenteschi nobiliari, che riuscivano a connubi are alla funzionalità, l’eleganza delle forme architettoniche e decorative.
Il complesso di Villa Cicogna, a partire dal 1975, diviene centro dell’attività culturale e di promozione turistica della città. Le attività si svolgono sia nel palazzo settecentesco che nel vasto parco all’inglese e nel giardino all’italiana.
Proprio per quest’ultimo la Fondazione Comunità Novarese in collaborazione con il comune di Treccate, è nato un progetto che ne preveda la rivalorizzazione con un intervento di recupero secondo gli antichi splendori.