Alessandro Annoni discendente di una ricca famiglia di banchieri decide di costruire una residenza di campagna con un grande parco per la caccia, come dimostrazione di potenza e ricchezza. Questo splendido esempio di villa neoclassica progettata da Leopoldo Pollack architetto della corte asburgica, che muore prima di finirla, viene completata da Giuseppe Zanoia nel 1810.
Segno inconfondibile della maestosità villa è certamente l'immenso parco, di 230.000m², realizzato in stile romantico con tratti all'inglese, che ancora oggi come si distingue come il secondo parco recintato più grande della Lombardia dopo quello della Villa Reale di Monza.
La villa ha una superficie coperta che supera i 4000 metri quadri, comprese stalle, scuderie e locali di servizio. Vi si entra da una grande cancellata, nel cortile d'onore c'è una bella fontana. Il frontespizio della costruzione è arricchito da colonne di granito di Laveno come la scala d'accesso. All'interno, affreschi eseguiti nel 1809 dai pittori Lavelli e Cambiasi decorano il pianterreno.
Nel grande giardino trovano spazio arboree autoctone, europee, americane, africane ed asiatiche, giunte per ravvivare il gusto d'epoca dell'esotico. Tra gli alberi più significativi citiamo: l'acero giapponese, il tasso, la quercia farnia ed il cedro del Libano di cui esiste un esemplare storico piantato nel 1809 all'inizio della costruzione del parco della villa, che svetta coi suoi 24 metri di altezza e 5 di larghezza, iscritto nell'elenco degli alberi monumentali.
I viali, sterrati, conducono attraverso scenari singolari che si aprono "a cannocchiale" al visitatore, come un laghetto con delicate ninfee bianche o gli immensi prati o ancora il grande vigneto che ancora si estende su parte della superficie del giardino. Uno degli ambienti più suggestivi (in cui confluisce l'occhio prospettico dalla villa) è sicuramente il tempietto a colonne, aperto, con volta affrescata a trompe l'oeil illusori, dedicato alla famiglia Annoni, sotto il quale si trova un busto di Alessandro Annoni, realizzato dallo scultore ravennate Cesare Monti e risalente al 1827. Il busto è situato all'estremità meridionale del parco su una collina artificiale in posizione dominante e perciò visibile da lunga distanza tra le fronde, presso la lunga e possente muraglia in mattoni.
Alla medesima epoca risalgono, all'interno del giardino, anche tre strutture in mattoni, ossia la "casa dei daini", la "casa dei caprioli" e la "coffee house".
Le prime due erano semplici strutture in mattoni utilizzate come rifugio per gli animali che qui venivano allevati e poi liberati nel grande parco per dar vita a lussuose battute di caccia. La "coffee house" era invece un ambiente segreto e riservato, con pregevoli affreschi all'interno, luogo ideale in cui accogliere intimamente gli ospiti per divagarsi in chiacchiere davanti a una fumante tazza di caffè o te.
All'estremità meridionale del parco di Villa Annoni si trova la Cascina Leopoldina, elemento che meglio di ogni altro esprime il profondo legame tra l'aristocrazia e l'agricoltura. Risalente al Settecento, essa era già compresa nei terreni di proprietà di Giovanni Pietro Annoni, padre di Alessandro, e quando si iniziò la costruzione della villa, essa divenne una dipendenza per la gestione dei terreni agricoli e del parco del complesso. Il conte Annoni la rinominò Cascina Leopoldina in onore della moglie, Leopoldina Cicogna-Mozzoni.
Nel 1920 gli eredi fanno costruire l'orangerie, per riparare all'inverno piante rare arance e limoni, e la latteria.
Dopo molti passaggi di proprietà la villa fu venduta al comune nel 1979 che inizia i lavori di ripristino.
Dal 2007 la villa ospita il municipio e il museo civico nell'ex latteria.
Dal 1987 tutto il complesso del parco è stato oggetto di un profondo restauro per riportarlo al suo originario splendore attraverso un progetto articolato che ha comportato anche la rimozione di un buon numero di piante poste in loco dal 1947 dal senatore Bellora, ultimo proprietario privato,il quale, come industriale tessile, aveva deciso di piantumare le aree a prato del parco con dei gelsi, fondamentali per l'allevamento del baco da seta. Tutte le strutture del parco sono ad oggi inagibili o usate come depositi dal comune che, insediatosi nella villa, ne garantisce la cura e il mantenimento. Recentemente sono stati introdotti anche fagiani dorati e pavoni che vivono liberamente nel parco.
La Villa viene scelta nel 2015 come ambientazione della terza stagione di Bake Off Italia.
Bibliografia:P. Portaluppi, Il Naviglio: nobili dimore e palazzi principeschi, Arnoldo Mondadori, Milano, 1997
E' possibile effettuare visite guidate alle villa e ai giardini rivolgendosi all'Associazione Guide Culturali Locali di Cuggiono