Oratorio di San Vincenzo di Sesto Calende

    
Tipologia luogo
Indirizzo
via San Vincenzo - Sesto Calende (VA)
Comune
Periodo Artistico Culturale
Romanico
Periodi Storici
Il Basso Medioevo 1000-1492

L’oratorio, detto anche “Re dei Magi” è una piccola chiesetta ora sconsacrata ed edificata sui resti di precedenti luoghi di culto tardo antichi e romani.

I ripetuti scavi archeologici ci hanno permesso di capire che la zona in cui si trova l’edificio è da sempre stato utilizzata come luogo di culto ed i reperti rinvenuti sono la testimonianza del passaggio di popoli a partire dal periodo preistorico, passando attraverso il periodo romano e longobardo e per giungere sino al medioevo ed al rinascimento.

Di particolare interesse è da segnalare il sito archeologico poco distante, testimonianza preistorica di antichi culti legati al Sass da Preja Buja (sasso di pietra scura), un masso erratico di serpentino che mostra incisioni composte da numerose coppelle.

L’oratorio è databile tra la fine del XI e l’inizio del XII secolo e rappresenta un notevole esempio di stile romanico lombardo.

Esternamente, nell’abside, vengono ripresi alcuni motivi ornamentali (archetti pensili in cotto e lesene che alternano la pietra bianca di Angera ai laterizi) delle absidi della Chiesa di S. Donato, poco distante da questo luogo. L’abside fu costruito con due sole monofore, sormontate da una ghiera in mattoni, che furono però murate quando vennero eseguiti gli affreschi interni.

La facciata è a capanna, intonacata e con resti degli antichi affreschi, purtroppo oggi di difficile lettura. Sia il portale che le due finestre non risalgono al periodo di costruzione, ma derivano dal rimaneggiamento  che l’edificio ha subito nel Settecento.

Il tetto è realizzato a capriate in legno, mentre la copertura a due falde è ricoperta in coppi.

A settentrione sporge dal tetto la sagoma del piccolo campanile  settecentesco.

L’interno mantiene abbastanza inalterata la struttura originale, con un’ unica navata e con la muratura romanica su gran parte del perimetro dell’oratorio.

Gli affreschi, che dovevano in origine ricoprire quasi interamente le pareti, sono purtroppo andati quasi del tutto persi. I rimanenti risalgono al XV e al XVI secolo e tra questi spiccano quello dedicato a S. Vincenzo e quello dei tre Magi.

Nell’abside troviamo invece i resti di affreschi molto particolari, dove si invocano ai santi guarigioni da pestilenze ed altri flagelli, testimonianza che il luogo fu utilizzato nel tempo anche come lazzareto.