L' Oasi Bosco del Vignolo nasce attorno ad un primo nucleo di terreni acquistati dal Comune di Garlasco negli anni '70 proprio per preservare i peculiari ambienti umidi di risorgiva, tipici di questa area della Pianura Padana.
L'Oasi Bosco del Vignolo è nata nel 1998 da una convenzione stipulata tra il Comune di Garlasco, il Parco lombardo della Valle del Ticino e la Lipu, che gestisce le attività di conservazione della natura e di educazione e sensibilizzazione ambientale.
Habitat
La notevole diversità ambientale dell'Oasi si riflette nella numerosa e varia avifauna presente, che annovera sia specie tipiche degli ambienti boschivi (come Cince, Scriccioli, Rigogoli, Cuculi e Ghiandaie) che quelle caratteristiche degli ecosistemi palustri (Aironi, Anatre, Gallinelle e Martin pescatori, ma anche anfibi come la Rana rossa, la Raganella, il Rospo smeraldino e quello comune, i due Tritoni di pianura, ovvero il Crestato e il Punteggiato).
In primavera, dove il bosco è più fitto, si ode poi un coro ininterrotto di canti e richiami, accompagnati dal rapido tambureggiare del Picchio rosso maggiore e del Picchio rosso minore, dalle "risate" del Picchio verde, e dai segnali d'allarme del Lodolaio, un rapace abile cacciatore di piccoli uccelli e libellule.
Durante il periodo invernale è invece frequente osservare in volo, mentre cercano una preda adatta, la Poiana, l'Albanella reale e comune o volare da un cespuglio all'altro il Regolo e il Lucherino, la Passera scopaiola e il Fringuello. Nel campo della conservazione vanno poi segnalati l'inizio di due progetti di reintroduzione, entrambi in collaborazione con il Parco del Ticino e l'Università degli Studi di Pavia: quella del Pelobate fosco, un piccolo rospo della pianura padana ormai a rischio di estinzione, e quella del Gambero di fiume.