Il Mulino appare per la prima volta in documenti ufficiali nel 1684 e dai quali si deduce che il Mulino facesse parte dei cinque Mulini (“…-il Vecchio, il Nuovo, il Marano, il della Resiga ed il Bello) posseduti dalla Comunità di Oleggio Novarese ed era un mulino ad acqua destinato alla frantumazione del grano.
Nel 1904 venne acquisito da una azienda che lo trasformò in centralina idroelettrica e fu realizzata una derivazione dalla Roggia Molinara che tuttora sottopassa il fabbricato; il mulino sostanzialmente azionava la turbina orizzontale posta sotto il fabbricato stesso ed il generatore elettrico, collegato assialmente alla turbina, posizionato al piano superiore.
Oggi le tecnologie per la produzione dell'energia idroelettrica sono cambiate e il mulino ha subito le trasformazioni necessarie per mantenerlo al passo dei tempi pur nel rispetto del parco nel quale è situato:
la parte destinata alla produzione di energia è affidata ad una turbina con generatore sommerso della potenza nominale di 106 KW che sfrutta al meglio le risorse idriche prodotte dal salto d'acqua;
la struttura originaria del mulino è stata acquisita dall'ente parco che procede nel suo recupero per un utilizzo sociale, storico ed educativo.