L’ex convento dell’Annunciata in Abbiategrasso nasce come compimento di voto di Galeazzo Maria Sforza che, salvatosi da un’imboscata nei pressi di Susa, decide di far erigere un monastero presso i frati minori.
Il complesso exvoto è dunque in pieno stile rinascimentale: iniziato nel 1469 e terminato in appena tre anni, verrà consacrato nel 1477.
Il monastero comprende una chiesa e due cortili utilizzati dai frati nella loro quotidiana vita di clausura.
La chiesa, a pianta rettangolare, si sviluppa su due piani che si aprono a sud con il portico e il loggiato del convento e con la cappella e il campanile sul lato nord.
Dei due cortili il maggiore ha portici a due ordini con pilastri ottagonali in cotto e capitelli finemente modanati al piano inferiore, mentre in quello superiore troviamo colonne di pietra e architrave in legno. Gli archi più antichi sono a sesto acuto mentre quelli a tutto sesto appartengono ad un periodo successivo.
Il cortile più piccolo, il primo accanto alla facciata della chiesa, ha portici a due ordini su un lato e ad un solo ordine sugli altri tre.
Nei primi anni dell’ottocento il convento venne rimosso e gli spazi della struttura vennero utilizzati per il reparto maschile della Pia Casa degli Incurabili.
Da questo momento incomincia la decadenza e l’intero complesso viene sfigurato nel tempo con infrastrutture come tramezzi in legno e muri divisori per ricavarne appartamenti.
Solo ultimamente l’Amministrazione comunale insieme alla Provincia di Milano, la Regione Lombardia, l’Università degli Studi di Milano hanno iniziato importanti lavori di restauro e di recupero, rivalorizzando i locali ora utilizzati per incontri, convegni e seminari.
Proprio grazie a questi ultimi lavori sono tornati alla luce affreschi in stile rinascimentale nell’abside della chiesa e nel refettorio. Di particolare importanza il ciclo con le storie della Vergine, tema ricorrente per l’ordine dei frati minori. Gli affreschi portano la firma di Nicola Magione di Caravaggio.