Eremo di Santa Caterina del Sasso di Leggiuno

    
Tipologia luogo
Indirizzo
Via Santa Caterina, 13, 21038 Leggiuno VA, Italia
Comune
Periodo Artistico Culturale
Rinascimento
Periodi Storici
Il Basso Medioevo 1000-1492

L'Eremo di S. Caterina del Sasso è uno dei luoghi più affascinanti del Lago Maggiore. Abbarbicato su di una scoscesa roccia a strapiombo sul Verbano si raggiunge dal lago, salendo una scalinata di 80 gradini oppure dal piazzale sovrastante, scendendo una panoramica scala di 240 gradini. I più pigri o coloro che hanno problemi di deambulazione possono usufruire di un moderno ascensore (€ 1,00 andate e ritorno).

Secondo alcune fonti la costruzione dell’eremo risalirebbe al XII secolo quando Alberto Besozzi, mantenendo fede ad un voto fatto durante un naufragio nelle traversata del lago, decisa di ritirarsi per tutta la vita in solitudine e in preghiera in una grotta sul tratto di costa del naufragio.

Ivi egli costruì una cappella a Caterina d’Alessandria,  santa a cui aveva rivolto le preghiere di salvezza . Su questa cappella sorse poi il complesso monastico, comprensivo della chiesa di S. Nicolao e di Santa Maria Nova.

A partire dal XIV secolo i Domenicani furono i primi monaci ad insediarsi , ad essi succedettero i frati dell’ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus fino al XVII secolo e, infine, i Carmelitani di Mantova fino al 1770, data in cui il monastero venne soppresso.

L’impianto della facciata della chiesa è rinascimentale, con un porticato di quattro archi a tutto sesto che conservano i resti di interessanti affreschi attribuibili ad un figlio di Benardino Luini.

Il campanile, a sinistra in strapiombo sul lago, apparteneva in origine alla chiesa di S. Nicolao, collegato internamente da una porta oggi murata. Il corpo della cella campanaria presenta su ogni lato una feritoia sormontata da un architrave. Quella nord è stata murata, mentre le altre presentano una colonnina centrale che attribuisce loro l’aspetto di bifora.

Sicuramente da vedere è il sacello, contenente le spoglie del beato Alberto Besozzi. Esso è sicuramente il nucleo più antico di tutto il complesso (sec. XII) e riprende le forme e le misure del sepolcro di S. Caterina sul Sinai. E’ affrescato sia internamente che esternamente, con scene della vita di Cristo (Crocifissione, Decapitazione di Giovanni Battista), con lo Spirito Santo sotto le spoglie di colomba ed un ritratto del Beato (1882).

La chiesa si sviluppa su cinque spazi, un tempo divisi, di cui oggi quattro sono cappelle ed il quinto ospita il sacello.

Altri elementi interessanti sono sicuramente la Pala con lo sposalizio della Vergine, la Santa Caterina sepolta dagli angeli ed una Pietà posti  sull’altare maggiore; il Cristo in mandorla con i quattro evangelisti (sec. XV) decorato sulle volte, le vetrate istoriate, una statua policroma dell Vergine col Bambino (sec. XVII) e l’organo napoletano di Domenico Antonio Rossi (sec. XVIII).

Dal 1914 l’intero complesso è considerato monumento nazionale e dal 1970 è passato sotto l’Amministrazione provinciale di Varese. Da questa ultima data molti e consistenti sono stati i lavori di restauro e di consolidamento delle strutture e degli affreschi sino a poter aprirlo al pubblico a partire dagli anni ottanta.

Eremo di Santa Caterina del Sasso