Le Dighe del Panperduto rappresentano il terzo sbarramento artificiale sul fiume Ticino, a valle del lago Maggiore e furono realizzate dagli ingegneri Villoresi e Meraviglia, alla fine del 1800 per irrigare gli appezzamenti agricoli a Nord di Milano utilizzando le acque dei laghi prealpini.
L’area delle dighe comprende una serie di manufatti:
- la traversa di sbarramento sul Ticino;
- lo sfioratore di restituzione delle acque in caso di piena;
- l’edificio regolatore e il bacino di distribuzione.
L’edificio di presa, lungo 70 metri è un monumento d’ingegneria idraulica del XIX secolo, frutto di un progetto che ha coinvolto sia l’Italia che la Svizzera, e in particolar modo il Canton Ticino e la Lombardia, e rappresentano tuttora l’elemento cardine dell’intero sistema idraulico dell’Est Ticino.
L'origine del nome "Panperduto" è ancora incerta, c'è chi lo attribuisce alle esorbitanti spese per la realizzazione dell'opera che non vennero poi recuperate, chi fa riferimento alla manodopera a bassissimo costo utilizzata, che col misero salario a malapena riusciva a procurarsi il pane quotidiano, chi ritiene invece che il nome sia da ricollegare al rischio di ribaltamento che le imbarcazioni che trasportavano merci in quella tratta del fiume Ticino andavano incontro. Quando ciò avveniva si perdeva il carico ed il guadagno della giornata, cioè il pane.
Negli ultimi anni le Dighe del Panperduto sono state oggetto di interventi di riqualifica e sono diventate un attrattiva turistica. Nel 2015 è stato completata la ristrutturazione del casello di guardianìa idraulica, pregevole edificio storico, trasformatosi in hostello e bar caffeteria, per accogliere il flusso di turisti lungo l’itinerario fluviale e ciclopedonale.