Il territorio di Lonate Pozzolo presenta alcuni tra i più interessanti percorsi storico-naturalistici del Parco del Ticino: la Via Gaggio e la Strada del Porto. La strada del Gaggio, che collega all’abitato di Lonate Pozzolo e stata per molto tempo una delle più importanti vie di comunicazione tra le zone abitate del pianalto e la Valle del Ticino ed è caratterizzata dalla presenza degli ultimi lembi di brughiera (le più a sud del nostro continente) esistente nella zona e nell’intero Parco.
La strada del Porto è sterrata e ripida ma all’altezza del Canale Villoresi si può godere di uno dei punti panoramici più belli dell’intero Parco. Il fiume azzurro scorre tra verdi foreste e si può cogliere la corona delle Alpi dal Monviso al Passo del Sempione ed oltre.
Storia
Le testimonianze della presenza romana a Lonate Pozzolo sono varie: due are votive del I secolo d.C., una piccola necropoli, un presunto miliario (piccola colonna posta lungo le vie di comunicazione più importanti), dei frammenti di terracotta, delle monete rivenute nel 1914 e una cisterna in località Fugazza.
Risale al 973 la prima menzione del comune di Lonate Pozzolo in una permuta di terreni tra il vescovo di Novara, Aupaldo, ed un certo Celsone di Lonate, figlio di Leone. La presenza in periferia dell'antico oratorio di San Giovanni Battista attesta tuttavia un'antica presenza longobarda, e nel centro storico si trovano addirittura tracce di centuriazione romana.
Già agli inizi del XIII secolo, Lonate costituiva un centro di una certa rilevanza. Anche se la sua economia era fondata principalmente sull'agricoltura, disponeva già di console, statuti e notai, essendo situato nei pressi dell'importante strada Como-Novara e della derivazione dal fiume Ticino di un grande canale chiamato Naviglio Grande, scavato nel 1135. Nei secoli successivi crebbe la sua prosperità e, di conseguenza, la sua popolazione, tanto che, almeno a partire dal 1290,[3] nei documenti Lonate venne qualificata come "borgo", cioè piccola città.
Nel 1496 la comunità, che contava all'incirca 1500 abitanti, si dotò di nuovi statuti. Due anni dopo si concluse la costruzione della Chiesa di Sant'Ambrogio, consacrata l'anno successivo.[8] L'abitato era suddiviso in due parrocchie, Sant'Ambrogio e San Nazaro e Celso, con due parroci distinti. Gli antichi ma piccoli monasteri femminili vennero accorpati da San Carlo Borromeo nei tre grandi monasteri di Sant'Agata, di San Michele e di Santa Maria, che giunsero ad ospitare, complessivamente, fino a 180 monache di clausura.
Nella contrada centrale del paese si tenevano il mercato settimanale e una fiera annuale di tre giorni.
Nel 1635 venne eretta l'alta torre campanaria della chiesa di Sant'Ambrogio. Il 22 giugno dell'anno seguente, nei dintorni dell'attuale frazione di Tornavento, fu combattuta tra gli spagnoli (che occupavano il Milanese) e l'esercito invasore dei francesi, alleato dei piemontesi, una sanguinosa battaglia, che provocò la fuga da Lonate della famiglie più ricche e, di conseguenza, contribuì al suo declino economico. Per due secoli Lonate visse di sola agricoltura.
Dal 1861, anno nel quale si realizzò l'unità d'Italia, riprese un rapido sviluppo, dovuto all'avvio dell'industrializzazione (filande per la trattura della seta, cotonifici). Il conseguente rapido incremento demografico, però, non consentì a tutti i giovani di trovare lavoro in paese; molti furono costretti ad emigrare in America (in Argentina, ma soprattutto in California). Quando non vi si stabilirono definitivamente, tornarono a Lonate con i soldi accantonati in anni di duro lavoro.
Nei primi anni del secolo scorso, così, si costruirono nuove case ai margini dell'antico abitato, determinando una rapida espansione del paese. Tra le due guerre mondiali procedette rapidamente lo sviluppo delle industrie, grazie anche al sorgere di fonderie e di officine meccaniche; negli anni sessanta avvenne l'abbandono definitivo dell'agricoltura. Inoltre si verificò una forte immigrazione di forza lavoro, principalmente dal sud Italia.
Durante la seconda guerra mondiale svolse attività antifascista il parroco don Antonio Tagliabue, mentre il concittadino Annunciato Crivelli fu deportato nel campo di concentramento tedesco di Mauthausen, dove morì.
Dagli anni novanta in poi, Lonate Pozzolo fu direttamente coinvolta nell'ampliamento dell'aeroporto della Malpensa, causando rilevanti ricadute sul territorio che ancor'oggi continuano ad essere tema di discussione tra la SEA Aeroporti Milanesi e Comune di Lonate Pozzolo, oltreché un più veloce ricambio della popolazione residente e l'immigrazione dei nuovi stranieri residenti. Del resto Malpensa non è sorta all'improvviso dal nulla, ma è la diretta conseguenza della presenza in territorio lonatese, tra il 1923 e il 1945, di uno dei più importanti aeroporti dell'aviazione italiana, il Campo della Promessa, inaugurato da Gabriele d'Annunzio.
Fonte Wikipedia