Bellinzago Novarese

    
Provincia
Novara
CAP
28043

Bellinzago Novarese è un comune della provincia di Novara. Il suo territorio si estende tra l'alta pianura e la valle del Ticino. Costituito da un agglomerato principale e da due frazioni, la Badia di Dulzago e Cavagliano, fa parte assieme ad altri 11 comuni, del Parco piemontese del Ticino.

Nello stemma comunale sono raffigurati, su sfondo azzurro, tre castelli turriti, d’argento, merlati alla guelfa e dirupati da un lato. Il centro ha origine medievale e accanto alle tradizionali attività agro-pastorali ha sviluppato un buon tessuto industriale e una crescente attività turistica.

L’intera zona è meta di notevole richiamo naturalistico grazie alla presenza del Parco Naturale e di un’oasi del WWF in località Cascina Vercellina, famosa per la presenza del ‘rospo della vanga’, specie ormai in pericolo di estinzione.

Ad ovest dell'abitato si trova invece il Mulino Vecchio, unico conservato funzionante dei tanti mulini costruiti in passato nella valle del Ticino. Negli anni '80 il mulino è stato acquisito e restaurato dall'Ente Parco del Ticino ed è diventato un importante centro regionale di educazione ambientale.

Nel territorio del comune sono inoltre disseminate numerose cascine agricole.

Storia

Ritrovamenti archeologici importanti come cuspidi di lance, asce e selce scheggiata sono testimonianze dell'esistenza di una popolazione stabile nella zona collinare a nord di Novara già nel Neolitico.
Dell’età del ferro sono invece reperti portati in luce nella zona limitrofa al fiume Ticino che attestano l’esistenza di villaggi autoctoni golasecchiani di origine celto-ligure che probabilmente intrattenevano rapporti commerciali con i Celti d’oltralpe e con gli Etruschi del Mediterraneo.
Il primo nucleo insediativo di Bellinzago sorse in epoca romana e non è da escludere che gli abitanti appartenenti alla cultura di Golasecca si siano spostati verso l'abitato romano e insieme abbiano dato vita al paese di Bellinzago.

Nei secoli a seguire Bellizago passo sotto diverse ed in età tardo carolingia vide il suo massimo splendore e divenne l'insediamento di maggior rilievo fra quelli collocati nel comprensorio tra Agogna e Ticino.
Nel 1360 il castello al centro di Bellinzago venne raso al suolo dalle truppe di Galeazzo II Visconti e fu ricostruito solo nel 1397; nel XVI secolo il castello fu abitato dai Visconti di Aragona e nel XVIII passò ai Florio di Romagnano fino all'abbattimento dell'edificio per ordine dei Demarchi nell'anno 1822.

Alla fine del secolo XIII e l'inizio del XIV passò dalla signoria dei Biandrate al dominio politico del Comune di Novara.

In età napoleonica, fu restaurata la municipalità e creata una rete idrica adeguata che fu poi fondamentale per lo sviluppo della  coltura del riso della valle del Terdoppio.
La ritorno dei  Savoia nel 1814, Novara e il Novarese si trovarono al centro degli avvenimenti storici risorgimentali, soprattutto di quelli legati alla prima guerra d'Indipendenza.

I centri del territorio si avviarono così verso l'unificazione dello Stato e verso una organizzazione che divenne sempre più allargata sia sotto il profilo territoriale che sotto quello economico. Accanto all'agricoltura, infatti, l'Ottocento vide, anche in Bellinzago, la formazione di laboratori e officine che crearono all'interno del borgo nuove dinamiche sociali.

Collegamenti

A soli 2 km dalla strada statale n. 32 Ticinese, può essere facilmente raggiunta anche mediante l’autostrada A4 Torino-Trieste, cui si accede tramite il casello di Novara, situato a 11 km dal paese. Ha uno scalo ferroviario proprio, posto sulle linee Oleggio-Arona e Novara-Laveno-Mombello. L’aeroporto di Milano/Malpensa, che assicura le linee intercontinentali dirette, si trova a 16 km;