Il comune di Albairate confina con comuni di Cisliano, Gaggiano, Vermezzo, Abbiategrasso, Cassinetta di Lugagnano e Corbetta. Situato nel Parco Agricolo sud e lambita dal Naviglio Grande si estende su di un territorio pianeggiante e ricco di corsi d'acqua e sorgive che ne hanno consentito lo sviluppo agricolo.
Storia
Le prime testimonianze della sua edificazione risalgono all’età del bronzo come attestano alcuni reperti ritrovati sin dal Novecento nei pressi della Cascina Faustina e accuratamente studiati e catalogati da Carlo Dossi, all’epoca proprietario dell’intero podere. Di recente scoperta sono invece i resti che attestano insediamenti in epoca romana.
Il primo documento ufficiale in cui è citato il comune di Albairate risale al 1054, quando esso dipendeva dal monastero di San Vittore.
Nel decimo secolo si cinse di mura per difendersi dalle invasioni degli ungari e nel Duecento fu devastata a causa delle lotte tra Federico Barbarossa e la lega lombarda. A queste sanguinose guerre seguirono quelle tra i Torriani e i Visconti per la signoria su Milano.
Intorno alla metà del XV secolo, ai Visconti, sotto i quali il borgo aveva ottenuto l'indipendenza amministrativa, subentrarono gli Sforza. Al termine della signoria sforzesca la città venne occupata dagli spagnoli, cui seguirono gli austriaci e i francesi, divenendo teatro di scontri tra le truppe franco-sarde ed austriache nel 1859, durante la seconda guerra d'indipendenza.
Il territorio di Albairate si è sviluppato prevalentemente lungo la strada che da Corbetta conduce in direzione di Abbiategrasso ed ha mantenuto le caratteristiche architettoniche originarie, con strette vie delimitate da case di corte.
La città, il cui stemma raffigura un arzillo cespuglio, ha preso il nome dall’arboretum, ettari di terreni fertilissimi caratterizzati dalla presenza di alberi che si estendeva su una zona pianeggiante irrorata dalle rogge provenienti dal Ticino.
Nei pressi di Albairate nell’XI secolo sorgevano anche altre due comunità, quella di Verdesio (tra la Cascina Scamozza e la Cascina Faustina) chiamata così in omaggio al colore dominante di quelle terre e quella di Brisconno (tra la Cascina di Rosio e la cascina di Marcatutto) che doveva invece il nome ad un’antica varietà di arbusto.
Con l’avvio della costruzione del Naviglio Grande esse però scomparvero e i lavori di bonifica permisero l'avvio delle prime attività. Nel tempo sono sorte le caratteristiche cascine, progettate sia in funzione di abitazione che di difesa, essendo frequenti gli attacchi di briganti.
Collegamenti
Situata ad appena 9 km dal casello di Arluno dell'autostrada A4 Torino-Trieste, è raggiungibile anche percorrendo le strade statali n. 494 Vigevanese e n. 526 dell'Esticino.
La vicina stazione in località Bruciata permette i collegamenti con Milano, Vigevano e Mortara.