In queste due ultime estati dedicate ad esplorare la valdossola, siamo passati diverse volte al rifugio Crosta all'Alpe Solcio.
Vicino al rifugio c'è una scultura raffigurante i fratelli Boni che salgono in cordata al Pizzo Boni, in ricordo della prima salita alla cima che fecero nel 1932.
Alzando lo sguardo verso il fondo del vallone del Solcio, in direzione del Cistella, sulla sinistra si vede il torrione.
Purtroppo la qualità della roccia non è bella, specialmente sulla prima meta della parete. Anche per questo motivo le vie di salita sono veramente poche.
Oltre alla via normale, lo spigolo sud, sulla destra, in centro alla parete sud est, si sviluppa la via Metide in punta di piedi, una via poco ripetuta che oggi è praticamente dimenticata.
Vista la pessima qualità della roccia ho faticato a trovare qualcuno a cui potesse interessare percorrere questa via, ma per fortuna quest'anno ho conosciuto Max Garavaglia, direttore della scuola di alpinismo della Valticino, che dopo la mia proposta ha accettato subito.
Alle 7.30 di un sabato mattina di agosto abbiamo parcheggiato l'auto a Dreuza sopra a Varzo e chiacchierando abbiamo iniziato a camminare verso la nostra via.
Era la prima volta che facevamo un'uscita in montagna insieme ma forse anche perchè abbiamo pressapoco la stessa eta entrambi apprezziamo le vie dimenticate forse per quel pizzico di avventura in più che ti regalano.
Tra i racconti reciproci, dopo circa 2 ore e mezza siamo arrivati all'attacco della via. Iniziava così una la nostra salita tra le nebbie.
Appunti per la salita
(Nota: la relazione è quella che trovate su Gulliver con alcune aggiunte da noi)
Difficoltà: 6c+ / 6c obbl
Esposizione arrampicata: Sud-Est
Quota base arrampicata (m): 2390
Sviluppo arrampicata (m): 220
Dislivello avvicinamento (m): 600
Località partenza: Alpe Solcio (Varzo , VB )
Consigliamola partenza da Dreuza sopra Varzo. E' importante non procedere oltre in auto per evitare di prendere la multa.
Punti appoggio: Rifugio Crosta
Accesso:
Da Varzo all'alpe Solcio, Rifugio Crosta (1751 metri) per strada, in parte sterrata. Seguire poi il sentiero per il Monte Cistella fino al canale detritico che in pochi minuti conduce alla base dell'evidente pilastro. (1 ora da Solcio)
Note tecniche:
Come tutta la zona del Cistella anche qui troviamo diverse stratificazioni di roccia tipo a libro, i primi due tiri sono infatti su calcescisto friabile (fare molta ma molta attenzione a cosa si tira), il terzo tiro, il più duro, è su uno strato di calcare/dolomia molto compatto, poi si prosegue su un bel gneiss sano e fessurato fino in cima. A parte il terzo tiro dove il 6c è veramente obbligato, il resto della via sarà 5c obbligato. I chiodi non li abbiamo usati, portare una serie di Friend fino al 4 ed eventualmente solo il martello.
Descrizione itinerario:
Abbiamo messo un chiodo solo alla partenza del primo tiro, per il resto si integra bene con i Friends. Prestare molta attenzione sui primi due tiri per la qualità della roccia.
Sull'ultimo tiro, non siamo andati a sinistra ma abbiamo seguito sulla destra la linea di Bandai in quanto la sosta in cima è quella consigliabile per la prima corda doppia
Discesa
in corda doppia. 4 doppie saltando S4 e S3 ed arrivando alla sosta di calata a sinistra e appena sotto la S2. Da questa fino alla base.
Altre annotazioni:
Aperta e liberata dalle guide alpine Marco Tosi e Dario Zamboni Settembre 07.