Ero curioso ed impaziente di iniziare la mia esplorazione. Sempre più attratto da quelle creste classiche, ho deciso di rivedere la mia attrezzatura alpinistica comprando dagli scarponi, dei ramponi e una piccozza. Anche se non si intraprendono dei percorsi complessi, la giusta attrezzatura in montagna è fondamentale.
Diversi guide consigliano come battesimo al Monte Rosa, per iniziare a conoscere questi luoghi, la Cresta del Soldato alla Punta Giordani, che può essere concatenata proseguendo sulla cresta superiore della Punta Vincent.
E cosi una mattina ...
... alle 7.30 ho preso la funivia da Alagna Valsesia che lungo tre tronconi, mi ha portato alla Stazione Nuova Indren a circa 3200 m. La giornata era perfetta, non una nuvola, la giusta temperatura e niente vento.
Ero emozionato, e visto che ero da solo, mi guardavo attorno per vedere chi dei tanti alpinisti che avevano preso gli impianti di risalita si dirigessero alla mia meta. Mi sono ritrovano con altre cordate sulle tracce che portano prima alla vecchia stazione della funivia per poi risalire il ghiacciaio del Bors verso il colletto dove inizia la Cresta del Soldato.
Appena sono arrivato al ghiacciaio, ho subito calzato i miei ramponi nuovi che con gli scarponi della Scarpa da alta montagna formavano una mix perfetto. La salita sul ghiacciaio, specialmente se si è soli va fatta con estrema attenzione, non tanto per la difficoltà, che di fatto e limitata, ma per il pericolo dei crepacci nascosti.
Passo dopo passo, verso le 9.30 ho iniziato ad arrampicare sulla cresta di roccia che per me è più congeniale, infatti su ghiaccio ho poca esperienza. Con un'arrampicata divertente senza passaggi obbligati sono salito ammirando il versante valsesiano sulla destra: sotto di me il ghiacciaio del Piode, con il ramo occidentale e orientale, poi la cresta degli Italiani alla Parrot fino alla cresta Signal, spartiacque tra il versante sud valsesiano e il versante est di Macugnaga.
Dopo due ore circa, sono arrivato sulla Punta Giordani (4046 m), contento di essere a 4000 metri per la prima volta. Dopo una breve pausa ho attraversato il tratto di ghiacciaio Indren che separa la Giordani dalla Vincet per poi risalire questa seconda cresta. In questo caso la cresta presenta alcuni tratti di misto che in breve ti conduce alla punta.
Dalla cima della Vincent (4215 m), prima di scendere ho guardato il colle Vincent con i suoi cornicioni di ghiaccio e neve per poi ammirare sempre più a destra tutti gli altri 4000 di questo lato del massiccio.
Dopo la salita è arrivato il momento della discesa sul ghiaccia del versante nord che ti riporta a prendere nuovamente la funivia. Camminare tra i crepacci è stupendo, anche se sono percorsi che non vanno mai sottovalutati, anche perchè in questi ultimi anni sono diventati più insidiosi per colpa del caldo e del conseguente ritiro dei ghiacciai.